Ires, l'acconto di giugno con l'aggravio |
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Notizie |
Giovedì 26 Aprile 2012 15:48 |
Mentre per le cooperative del consumo, sempre a mutualità prevalente, la base imponibile passa dal 55% al 65%. Inoltre va a formare il reddito imponibile anche il 10% degli utili netti annuali destinati a riserva obbligatoria, pari al 30%, misura che si traduce in un ulteriore aggravio del 3%. Quest’ultima novità riguarda tutte le cooperative a mutualità prevalente, mentre le cooperative a mutualità non prevalente continueranno ad applicare l’Ires al 70/ dell’utile. La nuova imposizione è stata introdotta dal D.L. 138/2011 convertito dalla legge 14 settembre 2011, n. 148 (in G.U. 16/09/2011, n. 216). Le norme: L’art. 12 della legge n. 904/1977 stabilisce che non concorrono a formare il reddito imponibile delle cooperative e dei loro consorzi le somme destinate alle riserve indivisibili, che non siano distribuibili tra i soci in qualsiasi modo, sia durante la vita della cooperativa sia allo scioglimento. L’art. 6, comma 1 del decreto legge n. 63/2002, convertito in legge 112/2002 dispone che tale misura si applica in ogni caso alla quota degli utili netti annuali destinati a riserva minima obbligatoria. L’art. 1, comma 460, della legge n. 311/2004 prevede percentuali di utili esenti. È proprio su tali quote che è intervenuto il governo Berlusconi con la manovra di Ferragosto (comma 36-bis): Sono escluse: Il comma 36-ter della manovra Berlusconi limita inoltre l`esenzione delle somme destinate a riserva minima obbligatoria: prima il 100% delle somme mandate a riserva obbligatoria - che l’art. 2545-quater del codice civile stabilisce in almeno il 30% degli utili netti annuali – era esente, ora solo il 90%. Il 36-ter ha infatti modificato l’art. 6, comma 1, D.L. 63/2002. In pratica il 10% del 30% degli utili netti va tassato con un ulteriore incremento del reddito imponibile del 3%. La manovra non ha toccato invece le agevolazioni previste dagli articoli 10 e 11 del Dpr n. 601/1973 per le cooperative agricole, della piccola pesca e per le cooperative di produzione e lavoro, sociali se di lavoro, comprese. La stessa manovra del governo Berlusconi aveva abbassato la quota esente anche alle Banche di credito cooperativo, ma il governo Monti ha deciso di sospenderne l’applicazione per due esercizi fiscali. |